Apocalisse tascabile
Crediti
Spettacolo vincitore del Premio In-Box 2021.
Ideato e scritto da Niccolò Fettarappa Sandri
con Niccolò Fettarappa Sandri, Lorenzo Guerrieri
La trama
Senza alcun preavviso, Dio compare in un supermercato in periferia di Roma e vi annuncia la fine del mondo. Per sua colpa e sfortuna, ad ascoltarlo c’è ben poca gente. A prenderlo sul serio c’è solo un giovanotto amorfo e sfibrato, da allora fatalmente destinato ad essere il profeta della fine dei tempi. Accompagnato da un angelo dell’Apocalisse esperto in marketing, il giovane apostolo si fa strada nell’abisso peccaminoso della città romana, per annunciare ai suoi abitanti la loro imminente fine. Il progetto apocalittico voluto da Dio sembra però fallire. La triste notizia annunciata, infatti, non sembra affatto scuotere chi già si dedica, con mortuaria solerzia, alla propria quotidiana estinzione. Apocalisse Tascabile è un atto unico eroicomico che con stravaganza teologica ricompone l’infelice mosaico di una città decadente e putrefatta, specchio di una defunta condizione umana.
Lo spettacolo tratta della fine del mondo vista da svariate prospettive, tra le quali preponderante è quella di due giovani “scartati”, liquidati e messi all’angolo perché inutili. La fine del mondo è allora per loro quasi un’occasione di vendetta, una rivincita presa sull’indifferenza subita. Il cambiamento è così incarnato dall’annuncio profetico di questi due smaliziati apostoli under 30 che portano sulla scena con autoironia la rabbia di una generazione esclusa, così giovane e già così defunta.
le foto
stampa e commenti
“uno spettacolo per nulla consolatorio, in grado di esprimere il tumulto che vivono le giovani generazioni con un intento che potremmo riassumere col celebre motto gramsciano “pessimismo della ragione, ottimismo della volontà”. Apocalisse tascabile è infatti uno spettacolo dal “nichilismo attivo”, un testo catartico che ci fa fare i conti con la mancanza totale di speranze della contemporaneità, ma con un’energia che in fondo incoraggia ad andare avanti da qualche parte anziché abbandonarsi al vuoto. Nonostante il finale disperato, l’energia che Fettarappa e Guerrieri portano in scena sembra in qualche modo voler esortare a gettare le basi verso un nuovo avvenire, dopo avere smascherato le fregature del presente.”
Alex Giuzio | altrevelocita.it
““Apocalisse Tascabile” risulta infatti essere una vera e propria invettiva contro le regole imposte a tutta una generazione che invece chiede con forza di essere fautrice del proprio futuro, rispetto alle altre che tutti gli spiragli di futuro occupano proditoriamente. Lo spettacolo, diviso in molteplici sequenze che si susseguono in un flusso continuo di provocazioni e di ribaltamenti sarcastici, rimanda direttamente alla situazione di una generazione come quella dei due interpreti, considerati come elementi da scartare, da liquidare, messi all’angolo perché inutili, per di più in contesto come quello della città di Roma vista come una madre matrigna, un luogo respingente in perenne putrefazione. Sulla scena, tra battute fulminanti intrise di feroce autoironia, c’è la rabbia di tutto questo mondo, così prorompente nella sua vitalissima acerbità, ma già così defunto, che si esprime anche con l’utilizzo significativamente vorticoso degli oggetti.”
Mario Bianchi | Krapp’s Last Post
“Apocalisse tascabile” è il ritratto di una generazione under 30 spenta e inibita, goffa e rassegnata, che cerca nell’autoironia una via di sopravvivenza. È una denuncia dei consumismi consolatori, dei centri commerciali come luoghi di pellegrinaggio, di una vita usa e getta dove le persone sono biglietti scaduti o codici a barre che sfuggono ai lettori barcode. Un carrello della spesa e peluche e pupazzi da strapazzare sono i pochi oggetti scenici di uno spettacolo pimpante, intelligente, ben interpretato.”
Vincenzo Sardelli | Krapp’s Last Post
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