Don & Sancio
Crediti
di e con Mario Aroldi e Mario Mascitelli
elementi scenografici Antonella Mascitelli
assistenti alla regia Martina Manzini e Silvia Santospirito
produzione Teatro del Cerchio
consigliato dagli 8 anni di età
La trama
Donatello, per tutti Don, è un bizzarro signore che soffre di attacchi di amnesia che spesso gli fanno dimenticare non solo chi sia ma anche l’epoca e le persone con cui vive. A tutto questo si aggiunge un altro malessere che lo porta, alcune volte, ad addormentarsi improvvisamente. Questa malattia si chiama narcolessia e ti spegne come con un interruttore per farti cadere in un sonno improvviso. Per fortuna di Don, vicino a lui c’è sempre suo fratello Sandro, che lui chiamerà prima Armando (storpiando la traduzione spagnola di Hermano) e poi Sancio (senza H)….Panza perché adora mangiare. Sandro sta accompagnando suo fratello Donatello in una clinica (in Spagna) dove possano, se non guarirlo, almeno curarlo per farlo star meglio. La scena si svolge in una camera di un agriturismo (l’unica libera vicino all’aeroporto) arredata in maniera spartana e con un solo letto. Durante le ore che li separano dal volo, Donatello si risveglierà più volte pensando di essere un cavaliere errante in missione col suo fido scudiero e affronterà battaglie e missioni per onorare l’amore che porta per la sua adorata Delizia dolce come lo zucchero tanto da farla chiamare Dulcinea. Come finirà quest’ultima avventura del cavaliere errante?
Continua la ricerca, da parte del Teatro del Cerchio, di confrontare classici per ragazzi (Don Quixote) con testi teatrali per adulti (Enrico IV di Pirandello). Qui la follia e la finzione si intrecciano con la malattia e la realtà dando vita a un’analisi approfondita del protagonista. Donatello soffre di Alzheimer e di narcolessia, malattie che renderanno divertenti le sue improvvise stravaganze e che permetteranno, allo spettatore, di avvicinarsi con dolcezza e tenerezza al delicato, quanto complicato, vivere di queste persone e della difficoltà di chi sta loro vicino. Un inno alla vita e all’amore, ma anche un’importante storia tra due fratelli che, in qualche maniera, si prendono cura l’uno dell’altro.