Emigranti CABARET
Edizione 2012
Crediti
con Andrea Lupo e Nicola Cavallari
Francesco Tonti e Viktoria Vandelli
scritto e diretto da Andrea Lupo
regista assistente Margherita Zanardi
aiuto regista e ricerche Viktoria Vandelli
musiche di Tiziano Bononcini
disegno luci e suoni Andrea Bondi
scenografia Alessandro Zanardi
costumi Alessia Raimondi
foto di scena Alessia Mascellani
una produzione Teatro delle Temperie
con il sostegno della Provincia di Bologna e della Regione Emilia - Romagna
categoria: prosa
anno: 2012
La trama
Un albanese ed un rumeno immigrati in Italia
il primo, fallendo nel tentativo di integrazione
vive in una livorosa, claustrofobica, volontaria reclusione
l’altro, non accontentandosi mai dei soldi racimolati
sogna con sempre maggiore sfiducia e disillusione
il proprio trionfale ritorno a casa
fra scherzi, litigate, goliardate, insofferenze e discussioni
arriva la notte di Capodanno
e il momento, per i due emigranti
di fare il bilancio sulla loro permanenza in Italia
ad invadere il loro spazio, il loro tempo e il loro mondo
un presentatore e la sua valletta
danno voce con violenza e grottesca irrisione
a tutto quello che la nostra società pensa di loro
di più becero, inumano e bestiale
due migranti
due diversi approcci al paese ospitante
due diversi rapporti col paese natale
mentre uno desidera tornare al più presto a “casa”
e ricorda il proprio paese con amore e nostalgia
l’altro rifiuta violentemente
qualunque ricordo della propria patria e del passato
con asprezza ed ironia
si alternano momenti di spiccata comicità
e di toccante drammaticità
in un ritmo vertiginoso che si avvicina all’acrobazia
si passa con grande leggerezza
dal mondo reale dei due migranti
al mondo apparentemente irreale e quasi onirico
ma ahinoi altrettanto realistico
dei due personaggi televisivi
il mondo esterno non c’è, non esiste
solo a sprazzi invade la scena
con rumori molesti e disgustosi
veicolati dalle tubature che attraversano il sottoscala
sono gli scarichi, gli scarti, i rifiuti
che una società “aliena” concede come unico rapporto
ai due “parassiti” che cova nelle proprie profondità
a rappresentare questo mostruoso mondo esterno
che è il nostro mondo
un presentatore e la sua valletta vomitano sul pubblico
ogni possibile luogo comune e stereotipo sui migranti
fra barzellette di cattivissimo gusto
e deliranti giochi a premi
vengono riportati al pubblico atroci fatti di cronaca
e notizie agghiaccianti
Note di regia
un sottoscala
una cantina per ambientazione
un canovaccio da sviluppare
ed un lungo lavoro di improvvisazione
ad arricchire i personaggi ed il testo
una ricerca
condotta sul territorio della provincia di Bologna
che ha raccolto le testimonianze
di immigrati ed emigrati
di oggi e di ieri
una commedia dal ritmo incalzante
in cui il pubblico non può fare a meno di ridere
ma al contempo non può esimersi
dal sentirsi “colpevole”
di appartenere ad una società
troppo sepesso ignorante
volgare e violenta
Foto
Le recensioni
Crespellano: 'Sottomondo' il teatro racconta l'immigrazione
Bologna - Due immigrati. Un nuovo paese. Due modi diversi di vivere il presente, ricordare il passato, sognare un futuro diverso. Domani, martedì 20 maggio alle ore 21, al Teatro Calcara di Crespellano (via Giuseppe Garibaldi 56) torna in scena "Sottomondo", lo spettacolo d’esordio della compagnia Teatro delle Temperie diretta da Andrea Lupo. Ingresso libero (prenotazione consigliata).
Ispirato a un'idea di Slawomir Mrozek e sviluppato seguendo gli spunti dati da una ricerca tra le comunità straniere dell’est Europa, dell'Africa e del sud America residenti nella provincia di Bologna, "Sottomondo" racconta la storia di due immigrati, di cui non è specificata la nazionalità né si conoscono il paese che li ospita o l'epoca in cui vivono. L'unica cosa certa è che una notte di capodanno, mentre intorno risuonano i festeggiamenti, i due si ritrovano nello squallido sottoscala dove abitano a riflettere sulla propria condizione di vita, ricordare il passato, la famiglia e il proprio paese, immaginare un futuro diverso.
Interpretati da Andrea Lupo e Nicola Cavallari, i personaggi rappresentano due differenti modi di rapportarsi con il paese ospitante e con quello d’origine. Uno desidera tornare al più presto a "casa", ricorda il proprio paese con nostalgia e sfrutta tutte le occasioni di lavoro per accumulare più denaro possibile. L’altro rifiuta violentemente ogni ricordo del passato ed è alla continua ricerca di un’integrazione nella nuova società: impara la lingua, partecipa alla vita sociale, assimila nuovi comportamenti e costumi.
Con asprezza e con ironia sulla scena vengono richiamati i ricordi della terra lontana, la fatica dell’integrazione, l'impossibile ritorno, la solitudine e l'incomunicabilità. I personaggi, intrappolati nel loro ruolo di "stranieri", non hanno alcuna opportunità di scelta e i loro sogni di riscatto sono destinati a fallire. Uno, sentendosi continuamente rifiutato dal nuovo paese, si rinchiude in casa in una claustrofobica autoreclusione. L’altro, non potendosi accontentare mai dei pochi soldi racimolati, perde ogni fiducia verso un trionfale ritorno in patria.
L'alcool amplifica la voglia dei due di parlare e confrontarsi, ma i loro diversi modi di cercare un futuro migliore sono inconciliabili. Con un alternarsi di momenti di spiccata comicità e di toccante drammaticità, il racconto diventa lo scontro serrato e crudele fra due visioni irriducibili, fino a un finale drammatico, che non lascia alcuna illusione, ma solo un piccolo dubbio: i due personaggi sono in realtà la stessa persona?
"Molte persone da noi incontrate durante le rappresentazioni ci hanno raccontato di aver riconosciuto e ritrovato nello spettacolo la loro storia personale, la storia dei loro padri, la storia delle loro famiglie - dice il regista e attore Andrea Lupo. Questa è la necessità che ci ha spinto ad affrontare un tema importante e attuale come quello dell'immigrazione, questa è la speranza che ci ha accompagnato nell’intero processo di realizzazione: il profondo desiderio che qualcuno si sentisse rappresentato, raccontato, ricordato, compreso".
Venerdì 23 e sabato 24 maggio "Sottomondo" sarà presentato a Milano all'interno della prima edizione del festival "Presenze.1", organizzato dal Teatro Filodrammatici (Teatro Filodrammi).
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