La commedia dei gemelli
Crediti
da “Menaechmi” di Tito Maccio Plauto
costumi di Sonia Marianni
in scena Noemi Apuzzo, Vittorio Camarota, Federico Lima Roque, Nicolò Parodi
con la regia di Cristiano Roccamo
scenografia di Giada Morri
produzione Teatro Europeo Plautino
La trama
Due gemelli siracusani, Menecmo e Menecmo, separati in tenera età a Taranto e mai più congiunti, si ritrovano nei quartieri intorno al porto di Epidamno. Uno, Menecmo, è giunto ad Epidamno in cerca del fratello scomparso, e l'altro, Menecmo, vive la sua vita completamente all'oscuro delle sue origini, essendo stato rapito da bambino.
L’omonimia e l’aspetto identico dei due fratelli genera una serie di fraintendimenti, palesi al pubblico ma ignorati dai protagonisti, che si susseguono dando vita ad un'esilarante commedia degli equivoci dove l'errore e lo scambio di persona scandiscono il ritmo vivace della storia.
La messa in scena è fedele alle originarie indicazioni del commediografo latino, padre della tradizione della commedia italiana; l’allestimento è essenziale, gli attori sono quattro e, come da tradizione, i ruoli interpretati sono di più. Sul palco, come nella vita. Teatro Europeo Plautino mette in scena lo spirito plautino per trasmettere ogni giorno la bellezza intramontabile dei classici, le nostre radici umane.
Note di regia
Questo testo di Plauto è ritenuto essere fra i più antichi ed esemplari modelli della commedia degli equivoci, in cui i personaggi sono di regola immischiati in un susseguirsi di malintesi perfetti. Anche in questo allestimento, si è lavorato insieme agli attori per costruire uno spettacolo che non fosse solo di parola, quella parola che comunque rimane il pilastro del genio plautino e della nostra “commedia dei gemelli”.
Così come è lecito pensare che nell'antichità le rappresentazioni plautine non fossero semplicemente dialoghi (i cantica ne sono un esempio) è stato lecito costruire lo spettacolo usando il canto, la fisicità degli attori, le maschere latine e della Commedia dell'Arte. Lo spettacolo ci fa comprendere come Plauto sia ancora oggi di estrema attualità, nelle parole, nei temi, nei personaggi, ed in tutto ciò che lo spettatore “vive” nel leggere e nell'assistere alle opere plautine.
Cristiano Roccamo