Sindrome Italia
o delle vite sospese
Crediti
di e con Tiziana Francesca Vaccaro
musiche originali Andrea Balsamo
visual concept e luci Eleonora Diana
illustrazione Elena Mistrello
in collaborazione con Qui e Ora Residenza Teatrale
con il sostegno di Officine Papage, Trac-Centro di Residenza Pugliese / Bottega degli Apocrifi-
Manfredonia,
r-Esistenze (RC) / DRACMA teatro
La trama
Dieci anni sono racchiusi in una lettera, quella che Vasilica scrive ai propri figli per raccontare il tempo che li ha tenuti lontani, il perché di una partenza verso un paese straniero, la terra promessa dei pettegolezzi di campagna. Sola in quella terra, si è presa cura di persone straniere, estranei, così come lei è ora estranea a sé stessa, estirpata alla radice. Dall'Italia alla Romania passando per Palermo e Milano, Sindrome Italia è il racconto di un ritorno, delle cicatrici della migrazione, di una femminilità in lotta, è la storia di una e insieme di moltissime donne, le nostre “badanti”. "Sindrome Italia. O delle vite sospese" racconta l’esplosione della malattia, di una vita sospesa fra un passato di ricordi sbiaditi e un futuro solo immaginato, in un presente vissuto come “qualcosa che permette qualcos’altro”. Racconta il bisogno d’amore, un bisogno disperato di aggrapparsi per non essere più soli. Racconta l’incapacità di reagire, di “balzare fuori dal pentolone con un forte colpo di zampa” e tornare alla vita.
Questo spettacolo è un viaggio nelle condizioni psicologiche, lavorative e sociali delle assistenti familiari, meglio note come “badanti”. Risultato di un lavoro d’inchiesta lungo un anno, nato in collaborazione con Adri – Associazione Donne Rumene in Italia, portato sulla scena attraverso una drammatizzazione delle fonti che racconta la condizione della donna migrante, la patologizzazione dell’esperienza migratoria, le contraddizioni del nostro tempo e delle “catene globali della cura”.
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Programmazione
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